DONNE E PSICOLOGIA UMANISTICA
Esiste a mio avviso una specifico della riflessione
femminile e che interesse anche le studiose che si muovono nell’ambito della
Psicologia Umanistica. Le donne possono contribuire ad approfondire i temi specifici
dell'essere relazione, dando una particolare attenzione all’etica della
reciprocità che significa fondamentalmente reciproco riconoscimento della
propria specificità e differenza appunto di uomo e di donna. Un altro
orientamento di ricerca è approfondire i temi della dipendenza e della cura generalmente
associati alle donne, qualità psicologiche ed attitudini generalmente
svalutate. Denunciare, quindi, quei presupposti delle teorie psicologiche dati
per scontati e che sono limitanti non solo per le donne ma anche per gli uomini.
Le donne possono contribuire a studiare il mondo sotto l’aspetto della
interdipendenza, della continuità piuttosto che della separatezza. Infine penso
che sia assolutamente prioritario cogliere, studiare, approfondire
continuamente l’evoluzione e i cambiamenti dell’identità femminile. Teorizzare
su stesse, chi altro dovrebbe pensare il femminile se non le donne stesse? Ma questo significa anche, in un’epoca che
vede al centro della ricerca psicologica, il costrutto della intersoggettività
(che significa riconoscimento dell’altrui soggettività, cocostruzione di senso,
ecc..) confrontarsi costantemente con l’analisi e lo studio dell’alterità
maschile. L’intersoggettività, che compare tra l’altro a seguito degli studi
della diade madre-bimbo, è un tema molto significativo per le donne perché
azzera quella vecchia dicotomia tra passivo e attivo che appartiene alla
psicoanalisi freudiana.
