La "Società italiana di Neuroetica e Filosofia delle neuroscienze": un dialogo proficuo tra scienza e filosofia

La Neuroetica, neologismo nato negli anni ’90, è un contesto disciplinare al confine tra alcune
scienze specifiche (neuroscienze, psicologia, filosofia della mente, genetica molecolare e teoria
dell’evoluzione) e la filosofia, in particolare nella declinazione dell’etica. E’ un campo
complesso sia in termini di riflessione tematica che di metodo. E’ nata la “Società Italiana di
Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze”(SINe), con il tentativo di costruire un dialogo
proficuo tra neuroscienze, genetica, scienze cognitive, ecc.. e filosofia. Un’iniziativa che
apre agli scenari complessi ed interdisciplinari della filosofia d’oltreoceano, scenari del
tutto nuovi in Italia, chiusa per troppo tempo nell'ambito della filosofia continentale ed
idealistica. Sembra realizzarsi quell’ipotesi di James Mark Baldwin, filosofo e psicologo,
allievo di W. Wundt e F. Paulsen, che proponeva all’inizio del secolo scorso, una proficua
collaborazione tra filosofia. Comunque, l’obiettivo della SINe è quello non solo di promuovere
la conoscenza e la ricerca nell’ambito di discipline di confine, ma anche di suscitare
l’interesse di potenziali giovani ricercatori. L'uso della risonanza magnetica funzionale,
strumento ormai utilizzato da 20 anni e che permette un'indagine non invasiva del nostro
cervello mentre siamo attivi in un determinato comportamento, ha permesso di conoscere molti
meccanismi che sono alla base della nostra mente e dei nostri comportamenti quotidiani.
(Sono le neuroscienze che hanno consentito una delle più significative e note scoperte
degli ultimi anni, fatta appunto dal nostro Giacomo Rizzolatti, quella dei neuroni specchio).
Sono nate perciò una serie di branche cui le neuroscienze si applicano: la neuroetica,
la neuroestetica, l neuroeconomy, la neuro politica, ecc…. Insomma progressivamente le
neuroscienze vanno applicandosi a tematiche che una volta appartenevano ad altri contesti
disciplinari. Ma quanto più procediamo nella conoscenza di noi tanti più problemi e
questioni etiche si pongono e, nel contempo, si aprono scenari inquietanti. La conoscenza
del nostro cervello e di come noi funzioniamo ha, infatti, enormi ricadute nell'ambito del
diritto, della farmacologia (esistono determinati farmaci che possono facilitare l'enhancement
di alcune capacità mentali e che possono essere considerati una forma di doping), del
concetto stesso di responsabilità, colpa e pena (può essere ritenuto responsabile il soggetto
che presenta nel codice genetico gli alleli della antisocialità?)
La libertà è il problema fondamentale che la questione morale pone in essere:
tema specificamente filosofico, da tempo vi si applicano le neuroscienze
In un piccolo scritto intitolato Sul male radicale nella natura umana Immanuel Kant parla
di una tendenza al male (Hang zum Bosen) presente per natura all'interno di ogni uomo e
che lo porta a dimenticare quella legge morale che è dentro di noi. Ma, nello stesso tempo,
egli parla anche di una originaria disposizione al bene (Anlage zum Guten). Dice anche
che non ci è dato di comprendere la natura del male radicale, che esiste in “conformità alle
leggi della libertà” nel senso che, per esservi agire morale, deve esserci necessariamente
anche il male. Il che significa che per esservi moralità noi dobbiamo essere necessariamente
liberi. Dunque la libertà è la ratio essendi della moralità . Citando Kant abbiamo toccato
il problema fondamentale che la questione morale pone in essere: quello della libertà o del
libero arbitrio. Tema specificamente filosofico, già da tempo anche le neuroscienze vi si
applicano. Ciò che contraddistingue la ricerca scientifica contemporanea, infatti, è che
essa cerchi un ponte con la riflessione filosofica. Tentativo, assolutamente, desiderabile
ma che dà luogo a non poche difficoltà dato che la riflessione filosofica si basa sulla
psicologia del senso comune (PSC) la quale ci dice cose assolutamente difformi dai risultati
della ricerca scientifica. Secondo la psicologia del senso comune, infatti, noi ci percepiamo
come esseri liberi, in grado di decidere in base ragioni... (Per saperne di più: Buoni si
nasce, soggetti etici si diventa. La costruzione della mente etica tra neuroscienze, filosofia,
psicologia, Ed Pendragon)
SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE IN NEUROETICA E FILOSOFIA DELLE NEUROSCIENZE-CONVEGNI CASSINATI.
“Empatia in tempi di crisi” , prof.ssa Sarah Songhorian (Università Vita e Salute-San Raffaele, Milano)
Scuola di Alta Formazione in Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze (Cassino)
Seconda lezione 14-2-2022
Dal neurone alla mente: il difficile problema corpo-cervello-mente
Andrea Lavazza
Istituto Universitario di Arezzo Università di Pisa
Scuola di Alta Formazione in Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze (Cassino)
Terza lezione 21-2-2022
Come funzionano le scelte. Teoria della scelta razionale e bias cognitivi
Sofia Bonicalzi
(Università Roma 3)
Scuola di Alta Formazione in Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze (Cassino)
(aperta agli allievi della scuola secondaria)
Cooperazione sociale. Basi naturali e rilevanza morale
Sarah Songhorian
Università Vita-Salute San Raffaele Milano
Scuola di Alta Formazione in Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze (Cassino)
(aperta agli allievi della scuola secondaria)
La mentalizzazione sullo sfondo della riflessione morale di Hannah Arendt
Maria Felice Pacitto
Centro Psicologia Umanistica e Analisi Fenomenologico-Esistenziale
VI Convegno Cassinate 1 Ottobre
Aula Magna dell’Università degli Studi di Cassino
Convegni Cassinati di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze 2021
Andrea Lavazza: Nuove frontiere della Neuroetica
Discussant Vincenzo Formisano
Sesto Convegno di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze-Cassino
Introduzione al convegno, saluto del Magnifico Rettore Marco dell’Oglio;
presentazione del libro Neuroetica, Aracne: prof. Vincenzo Formisano
(ordinario di Economia e Gestione delle imprese)
Neuroetica una nuova sfida prof. Andrea Lavazza (vicepresidente Sine)
Sentimentalismo e Razionalismo. I dilemmi morali e la carrelologia dott.ssa
Maria Felice Pacitto (Centro Psicologia Umanistica)
Nel cervello di un auto. Vetture a guida autonoma e dilemmi morali,
prof Piero Perconti
(Università di Messina)
Un “mistero incomprensibile”.
Dal problema mente-corpo al problema mente-cervello tra filosofia e neuroscienze
Prof. Federico Zilio (Università di Padova)